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La paura degli insetti: cause e rimedi

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Non è solo una fobia, ma è qualcosa di più profondo. La chiamiamo paura degli insetti, ma il suo nome scientifico è entomofobia. Che pungano o siano innocui, basta avvertire il loro ronzio o un leggero sfioramento per andare nel panico, urlare e darsi alla fuga. Certo, non a tutti capita, ma alzi la mano chi non ha mai visto reagire così un amico, un parente o uno sconosciuto. A prima vista può scappare un sorriso, ma è bene non scherzarci troppo. Anche perché l’entomofobia può avere effetti disastrosi sulla qualità della vita di chi ne soffre.

Le cause della entomofobia

Non c’è una stima precisa delle persone che soffrono di questa fobia. Ma nonostante questo esistono tanti studi specifici sulla paura degli insetti. Spesso chi ne è vittima non ha alcuna ritrosia ad accarezzare un cane di grossa taglia o uno scimpanzè, eppure può andare incontro a una cristi isterica se deve guardare in foto un coleottoro o sente il ronzio di una mosca nella stanza. Questo paradosso può essere spiegato dalla teoria della distanza filogenetica: in quanto esseri umani avvertiamo la distanza abissale che c’è tra noi e loro e quindi siamo portati a provare più empatia per un cagnolino rispetto a una cavalletta.

Molte persone provano repulsione anche alla sola idea di guardare questa foto

Secondo l’entomologo Jeffrey Lockwood non bisogna parlare di paura, ma di ribrezzo. Almeno così ha scritto nel suo libro “The infested mind: why humans fear, loathe and love insects“. Il succo del discorso è che da sempre associamo gli insetti al cibo avariato e quindi a qualcosa che non è sano, ma sporco e malsano. Al tempo stesso il loro volteggiare nell’aria è sfuggente e catturarli non è semplice. Insomma, si sottraggono al nostro controllo. Ecco, quest’ultimo motivo ci porta a percepirli come qualcosa da alieno che non possiamo gestire e dominare.

Gli effetti della paura degli insetti

Se questo è il punto di vista degli entomologi, cosa ne pensano gli psicologi? Beh, che questa paura rappresenta la pulsione senza ragione e simboleggia l’incapacità di gestire la propria sfera più emotiva. Per la psicologia dinamica tutto ciò è correlato alla comfort zone degli schemi ripetitivi e dei rituali. Il terrore nasce dall’elemento sorpresa che rompe l’equilibrio della routine. Ecco, in questo senso gli insetti sono l’imprevisto che irrompe nella quotidianità. E non è un caso che secondo questa branca della psicologia chi soffre di entomofobia ha una personalità evitante e teme sempre il giudizio degli altri. Ovvero proprio ciò che non può controllare e che metaforicamente somiglia a un insetto insistente e inafferrabile.

Una situazione non proprio piacevole.

Tutto questo ha un costo in termini di qualità della vita. Anche perché queste persone, tendono a disinfettare continuamente la casa in cui vivono con insetticida, controllano in maniera maniacale che non ci siano insetti in giro o nel cibo. Ma non è tutto: nei casi più gravi la fobia condiziona alcune scelte fondamentali per la propria vita privata. Un esempio? Si stabilisce dove vivere, dove lavorare e dove andare in vacanza in base alla presenza di mosche, zanzare, coleotteri ecc. ecc. Anche per questo motivo si evitano le gite fuori porta o nei luoghi in cui possono incontrare gli insetti. Dunque si rinunciano a momenti di svago e relax che dovrebbero dare serenità e che invece diventano fonte di stress.

La soluzione

L’entomofobia è catalogata come una fobia specifica all’interno della classifica DSM 5 legati ai disturbi d’ansia. Può provocare infatti tachicardia, sudorazione, nausea, appannamento della vista, sensazione di svenimento e persino perdita di contatto con la realtà. Per la dottoressa Francesca Bigozzi, psicologa dell’area neuropsicologica,

in questi casi è assolutamente necessario rivolgersi a uno specialista per avere un supporto individualizzato. Un percorso che elabora e definisce una strategia funzionale per combattere la difficoltà, in modo tale da aumentare il grado di benessere della vita. Proprio in virtù del fatto che questa fobia limitano moltissimo le varie attività che svogliamo quotidianamente“.

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